16.6.09

Capitolo Undecimo o Decimoprimo


Dove Gigispadapop e Cippailnano si dividono per portare ajuto ai due generatori e riceverne da parimenti, e seguito della storia del viaggiatore temporale.


S'era dunque giunti al momento fatale dove i due ascari entrano luno dilà ellaltro diquà. Va da dire che luno è Cippa, che entra dal Generatore Alternato, e l'altro è Gigi SP, che entra dal Generatore Continuo.
Ora, per quelli di voi che sono particolarmente dvri, ossia ottusi come un manico di pentola, ricordo che il Generatore Alternato, quello con la lvcetta intermittente, è buono come il panpepato; di contro il Gen. Continuo, quello della lucina fissa, è canaglia dentro effuori come una cambiale.
Orbene, vaddassé che Cippa se la spassa come un soriano in una topaja, accudito dal padrone di casa e dalle di lui servette, delle ciabatte a sette prese assai svegliotte e permalosine.
Gigi invece patisce come a lavoro (chi abbia mai lavorato in vita sua anche solo un minuto sa cosa voglio dire, ed ha tutta la mia solidarietà. Verrà il giorno in cui spezzeremo le catene che tengono avvinto l'uomo e andremo tutti a strusciare i muri senza che scusate, mi sono lasciato trascinare).
Ma andiamo avvedere davvicino che successe a Gigi e a Cippa, in quest'ordine.
Nel particolare, d'ecco Gigi SpadaPrep che, apertasi la porta, si trova di fronte ad un antro oscuro, rischiarato da una lucina che emerge, fiacca come un maratoneta negli ultimi quattrocento pietosi metri, da un angolo della stanza. Egli entra, inciampa in un qualcosa, bestemmia la discendenza dell'Altissimo fino alla terza generazione, riprende il cammino. La porta si chiude alle di lui spalle, una voce tòna, il cavaliere si spaventa e rovina le mutande zebrate che gli regalò Zia Pelmo.


Voce - Fermo lì, fariseo! Chi sei tu chetturbi la mia pace, la mia quiete statica ma dinamica, il mio lento divenire in uno e tutto, dall'anathos all'eros?
Gigi - Thanatos, credo, o Stentore.
Voce - Silenzio!

Si fa silenzio. Si fa anche la luce. Si palesa il Generatore. Era costui un macchinario senziente, di quelli di prima generazione, cioè uno scatolone metalliko color trambusto, di notevole lunghezza e ragguardevole altezza, pieno di valvole, relè, transistori e fusibili. Da un lato una manopola con una targa: Sindaco-Toro, dall'altro un'altra manopola con scritto: Giudice-Toro.

Gigi - Buon uomo, io sono Gigi e...
Generatore Continuo - Taci!

Si taqque, e Gigi si aqquartiera in mezzo al soqquadro di quella stanza (son drago: tre parole con doppia q nella stessa frase).

GC - Sappi, mortale, che quale tu mi vedi, mi piangerai. Io sono il potente Generatore Continuo, non v'è in cielo oppure in mare forza capace di fermare la mia potenza. Tutto in me è dinamico e meccanico, accumulo e dissimulo, tramo e bramo, e TU, omucolo, mi aiuterai chettuvvoglia onnò, a conquistare il primato della creazione dell'energia.
Gigi - Bòn prò, caro, ma avrei anche una richiesta, se non le dispiace e...
GC - E invece mi dispiace, e parecchio anche. E ora mi fai anche surriscaldare! Il Generatore Continuo non elargisce, ardisce! E io ardo!

Infatti si iniziava a scaldare tutto, e un filo di fumo colava là dall'angolo del boccaporto.

Gigi - Non c'è proprio bisogno di scaldarsi così, o rutilante. Gigi Spadapopone, Primo Arconte del Sistema del Papero Inpennato è a tua disposizione. Che vuoi che faccia? Quali sono i tuoi abbisogna?

Disse così più mosso da timore e calcolata voglia di vedere un'altra estate (dato che è vicina) che da reale e matura voglia di aiutare quel maleducato ammasso di ferragine.

GC - Bene, ora va meglio. Niente richieste, niente chiacchere. Solo: sappi che devo distruggere il mio terribile vicino, il malvagio Generatore Alternato, e che a tale scopo TU, misero micragnoso, mi scogiterai un sistema capace di realizzare questo mio desiderio. Poi, si vedrà.

E detto così, senza ne A ne BA, si aprì una botola di sotto alle terga di Gigi Fierogagà, egli precipitò nell'abisso, e non se ne seppe più nulla, almeno per qualche riga.

Capitolo Precedente - Continua...


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